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Il World Wide Web compie 25 anni

timbernerslee

Esattamente 25 anni fa, nel marzo del 1989, un informatico inglese di 34 anni, Tim Berners-Lee, era impegnato a inventare il World Wide Web, mentre lavorava presso il CERN di Ginevra.

Il World Wide Web potrebbe essere definito come un insieme di oggetti virtuali (quindi che non esistono fisicamente) collegati tra loro tramite le connessioni fisiche (quindi reali) della rete Internet. Lui stesso afferma che Internet esisteva già nel 1989 e c’era già la possibilità di inviare email, ma non esisteva una struttura per la pubblicazione e condivisione dei contenuti: non c’erano siti web; non esisteva l’HTTP e neanche HTML. Il senso di frustrazione causato dai limiti della rete, portò a Berners-Lee a pensare un sistema in cui, con un semplice clic, si poteva passare da uno spazio ad un altro. Nella sua originale proposta “Information Management” del 1989 definì questo sistema “Mesh”, poi cambiato in World Wide Web l’anno dopo. Il resto è storia.

Oggigiorno Sir Tim Berners-Lee, oltre ad essere uno stimato professore del MIT è il direttore del World Wide Web Consortium (W3C), il consorzio che sovrintende il continuo sviluppo delle tecnologie web, e si definisce un “lobbista” per una sorta di carta dei diritti per la libertà di parola su Internet. Berners-Lee non avrebbe immaginato quanto grande e potente avrebbe potuto diventare il Web per la nostra vita quotidiana, né avrebbe potuto prevedere il livello di spionaggio che avviene on-line. La maggior parte di noi non poteva prevedere la NSA, Edward Snowden e il programma PRISM.

Il World Wide Web è utilizzato da miliardi di persone di tutto il mondo ma Berners-Lee pensando al futuro: “dobbiamo pensare ai prossimi 25 anni ed essere sicuri di stabilire i principi di base su cui dovrebbe fondarsi il web: principi di trasparenza, di privacy e di libertà di parola.”

Sappiamo con certezza, dopo il caso di Edward Snowden, che la privacy sul web e la libertà di parola sono a rischio. Berners-Lee riconosce che i governi mondiali devono acquisire competenze e tecnologie per stare al passo con i delinquenti e criminali informatici, ma, allo stesso tempo, egli crede che sia necessario pensare a un ridimensionamento sulle agenzie di spionaggio telematico ed effettuare controlli approfonditi per le società che raccolgono dati sui cittadini.

Per il quarto di secolo del Web quindi, niente candele né torte, solo un desiderio: il World Wide Web accessibile, libero e “conveniente” per tutti tutti i cittadini del mondo.